mercoledì 18 novembre 2009
Il NO ha vinto
Addì 13 novembre 2009, presso la Regione Basilicata – Dipartimento Formazione Lavoro,
Cultura e Sport – Ufficio Lavoro e Territorio, si è tenuto un incontro per procedere
all’esame congiunto di cui all’art. 4, comma 7, legge n. 223/1991, nell’ambito della
procedura di mobilità avviata dalla Lasme 2 S.r.l. in liquidazione con lettera
raccomandata a.r. del 7 agosto 2009, in relazione alla chiusura del sito produttivo di San
Nicola di Melfi.
A questo riguardo, la Società con il presente documento conferma il percorso alternativo
alla immediata collocazione in mobilità dei lavoratori, illustrato nel corso della riunione.
IPOTESI D’INTESA
a) Lasme 2
1. CIGS e Mobilità
La Lasme 2 farà ricorso alla CIGS per crisi aziendale per cessazione di attività per
tutti i 173 dipendenti, per 24 mesi, con effetto dal 16 novembre 2009 ovvero dal 1
ottobre 2009, qualora il Ministero del Lavoro ne dia la possibilità in sede di
consultazione sindacale.
Nell’ambito della GIGS, la Società presenterà un programma di gestione degli
esuberi, il quale avrà come obiettivo la ricollocazione, anche all’esterno, di tutti i
173 lavoratori. Ciò verrà attuato attraverso diversi strumenti, quali:
a) la ricollocazione presso una New Co.;
b) la ricollocazione guidata (outplacement) all’interno dello stesso settore
(automotive), nel comprensorio di San Nicola di Melfi;
c) la ricollocazione individuale (outplacement) su altri settori, sempre all’interno
del comprensorio industriale di San Nicola di Melfi;
d) la ricollocazione individuale (outplacement), anche su altri settori, al di fuori
del comprensorio industriale di San Nicola di Melfi;
e) la mobilità.
In relazione alla CIGS, la Lasme 2 dichiara sin da ora che, nel previsto verbale di
consultazione sindacale da sottoscrivere presso il Ministero del Lavoro, richiederà,
così come previsto dalla legge, il pagamento diretto dell’integrazione salariale
all’INPS, salvo impegnarsi a provvedere all’anticipazione del trattamento per il
primo mese, da recuperarsi mediante anticipazione sul TFR e/o sulle altre
competenze spettanti ai singoli lavoratori.
Circa la mobilità, la Società si impegna sull’utilizzo della mobilità già avviata con
lettera raccomandata a.r. in data 7 agosto 2009, quale strumento di gestione
degli esuberi di tutti i lavoratori, che sia volontaria nel corso della CIGS (24 mesi),
ed automatica al termine della stessa. Lasme 2 provvederà in tal senso
formulando idonea lettera ad integrazione di quella di avvio della procedura.
In relazione alla mobilità, la Società si impegna sin da ora ad erogare gli incentivi
che saranno concordati con separato verbale di accordo, che prevederà anche
le diverse gradazioni di accompagnamento alle misure di ricollocazione di cui ai
precedenti punti d) ed e) (v. allegato “piano di incentivazione”).
2. Cessione sito produttivo e Reindustrializzazione
La Lasme 2 è attualmente localizzata in uno stabilimento di 12.250 mq. circa,
insistente su un’area complessiva di circa 25.000 mq. Il sito può essere liberato in
via immediata al fine di favorire l’insediamento di una nuova attività produttiva.
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Pertanto, la Società si impegna sin d’ora ad attivarsi nei confronti della Regione
Basilicata per poter sottoscrivere un accordo per l’utilizzo dello strumento previsto
dall’articolo 17 della legge regionale n. 28/2007, per la reindustrializzazione e la
salvaguardia dei livelli occupazionali nei siti produttivi inattivi sul territorio.
a) NUOVA COMPAGNIA
Una nuova società avvierà, a partire dal 1° febbraio 2010 - salvo poter anticipare al 1
gennaio, ove possa definirsi in tempi rapidi il lay out dello stabile in modo adeguato -,
le produzioni del “modulo porta” dei modelli Lancia 843, Lancia 350-848, Fiat 194 e
Alfa 940, nonché degli “alzacristalli” posteriori - elettrici e manuali - per il modello della
Punto prodotto nello stabilimento SATA di Melfi, e gli alzacristalli del modello FIAT
Ducato 244.
La nuova società si insedierà presso una porzione dello stabilimento della Lasme 2,
fermo restando la necessità di individuare un nuovo sito nell’ambito del comprensorio
industriale di San Nicola di Melfi, al fine di agevolare il processo di reindustrializzazione
della Regione Basilicata, e/o comunque la cessione dello stabile.
A questo riguardo, le Parti convengono sin d’ora di interessare la Regione Basilicata
affinchè si attivi per tale ricerca.
In relazione al carico di lavoro preventivato, la società assumerà gradualmente, ed a
regime, fino ad un massimo di n. 82 unità, rivenienti dai lavoratori ex Lasme 2.
Il personale sarà assunto secondo le esigenze tecnico-produttive ed organizzative
definite dalla nuova società, fermo restando che laddove esistevano in Lasme nuclei
familiari alle dipendenze della medesima società, verrà assunto 1 solo lavoratore.
Qualora la società dovesse in futuro ricorrere ad ulteriori nuove assunzioni, sempre
sulla base delle esigenze tecniche, produttive ed organizzative, attingerà in via
prioritaria dai dipendenti ex Lasme 2, entro e non oltre il 30 giugno 2010.
La nuova società applicherà ai dipendenti il CCNL Industria Metalmeccanica Privata,
e garantirà ai lavoratori il mantenimento del livello economico e normativo di cui
godevano presso la Lasme 2.
PIANO INCENTIVAZIONI
Per meglio agevolare la trattativa sul percorso alternativo necessario per scongiurare
l’immediata collocazione in mobilità dei lavoratori della Lasme 2, la Società si impegna
che all’atto della collocazione in mobilità - quale strumento di gestione degli esuberi - ai
lavoratori interessati sarà riconosciuta dalla Società una somma lorda, a titolo di incentivo
all’esodo, secondo il meccanismo qui di seguito indicato, da calcolarsi sulla base del
diritto a permanere nelle liste di mobilità, in relazione al parametro dell’età:
1. € 8.500,00=(ottomilacinquecento/00), nel caso di permanenza per 24 mesi
nelle liste;
2. € 10.000,00=(diecimila/00), nel caso di permanenza per 36 mesi nelle liste;
3. € 11.500,00=(undicimilacinquecento/00), nel caso di permanenza per 48 mesi
nelle liste.
Tale importo sarà erogato all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro, previa
accettazione del lavoratore della sua collocazione in mobilità e rinuncia espressa a
qualsivoglia pretesa nei confronti della Società, che sarà formalizzata mediante
sottoscrizione di idoneo verbale di conciliazione in sede sindacale ex art. 411 e ss. c.p.c..
L’incentivo non verrà erogato ai seguenti lavoratori:
a. coloro i quali saranno ricollocati presso la New Co., quale strumento di gestione degli
esuberi;
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b. coloro i quali saranno ricollocati attraverso un percorso guidato (outplacement),
all’interno dello stesso settore (automotive), nel comprensorio di San Nicola di Melfi;
c. coloro i quali saranno ricollocati attraverso un percorso guidato (outplacement), su
altri settori, nel comprensorio di San Nicola di Melfi;
d. coloro i quali saranno ricollocati attraverso gli strumenti regionali della
reindustrializzazione, nell’ipotesi in cui tale lo strumento sia risultato praticabile.
Per coloro i quali sia stata realizzata la ricollocazione individuale (outplacement), su altri
settori, al di fuori del comprensorio industriale di San Nicola di Melfi, è prevista
l’erogazione di una somma lorda pari al 30% della incentivazione di cui sopra, secondo il
periodo di permanenza nelle liste di mobilità.
Inoltre, in aggiunta alla predetta somma, la Società riconoscerà un ulteriore importo lordo
a titolo di transazione e saldo pari alla somma lorda dovuta al lavoratore quale indennità
di mancato preavviso. In ragione di ciò e a tal fine, Società e ciascun lavoratore si
daranno reciprocamente atto di aver rispettato i termini del preavviso contrattuale in
servizio
Il programma di gestione degli esuberi, comprensivo delle somme di cui al punto
precedente, prevede una cifra massima lorda disponibile pari ad €
950.000,00=(novecentocinquantamila/00).
Resta inteso che il contenuto il presente piano di incentivazione sarà previsto quale
allegato del verbale di accordo di consultazione della mobilità, che le parti
sottoscriveranno quale strumento di gestione degli esuberi.
F.to L’Azienda
( Tratto dal sito Lames )
Le domande sono tante tipo:
Con le produzioni che la Lames intende riportare le 82 persone da riassumere non sono troppe?
Non sarà che forse stà cercando di non pagare la cassa integrazione buttandoci solamente un pò di fumo negli occhi?
A regime scrive l'azienda saranno riassunte, ma ci sarà una produzione a regime con le sole produzioni riportate?
Non si parla poi delle 15 persone che dovranno essere assunte da una azienda di Logistica che qualche giorno fà ha licenziato delle persone.
E ancora, cosa succede se allo scadere dell' anno di cassa integrazione non New Co non riesce ad assorbire tutti gli 82 operai?
E gli altri che rimarranno fuori ?
Un bel pò di punti interrogativi che hanno portato una maggioranza di lavoratori a votare NO a tale proposta.
Nel frattempo le tutti i sindacati sono negli uffici regionali al fine di fissare con urgenza un nuovo tavolo delle trattative.
mercoledì 11 novembre 2009
Il tempo stringe
E cosa si è mosso dall'ultima assemblea tenutasi in Lasme la scorsa settimana dopo ben TRE settimane di silenzio delle sigle sindacali?
NIENTE............
Ci era stato assicurato che non perdevamo la cassa integrazione, invece non è affatto così dato che allo scadere dei termini si và direttamente in mobilità, poi per detta di qualcuno si vedrà di trattare.
Che gioco stano facendo i sindacati, dato che proprio nell'ultima assemblea sembrava cosa fatta per quanto concerne l'ultimo incontro al Ministero ed ora a distanza di qualche giorno non si è saputo più nulla.
E gli operai chi li pensa, forse i Sindacati non sanno che comunque Due anni in più di cassa integrazione a noi sono molto utili.
giovedì 29 ottobre 2009
Il tempo passa............
Anzi no qualcosa è cambiato, leggete un pò di seguito cosa stanno facendo i sindacati invece di pensare alla nostra vertenza in maniera seria:
È botta e risposta tra Fim Cisl e Fiom Cgil sulla vertenza della Lasme 2 di San Nicola di Melfi, dopo la lettera inviata dalla Fiom stessa al Ministero dello Sviluppo economico e all'azienda Pellegri per la convocazione di un nuovo incontro sulla questione che tiene con il fiato sospeso 174 operai dall’agosto scorso.
"La scelta della Fiom regionale e nazionale di sfilarsi dal fronte unitario sulla vertenza Lasme rappresenta un ulteriore colpo inferto all'unità sindacale e denuncia una deriva propagandistica che rischia di nuocere prima di tutto all'interesse dei 174 lavoratori coinvolti". Questa la posizione espressa dal segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga.
"Ancora una volta il protagonismo barricadero della Fiom – continua Zenga - sta prevalendo sul senso di responsabilità e sulla necessità di tenere unito il fronte dei lavoratori dinanzi alle difficoltà che sta incontrando la trattativa per il rilancio della Lasme. La scelta di abbandonare l'azione unitaria per giocare una partita solitaria, nella speranza di ottenere un futuro dividendo politico, è un atto che merita da parte nostra la più ferma condanna. Mi auguro che quest'azione unilaterale non voglia presagire un'insensata escalation di protagonismo sterile. I lavoratori hanno bisogno della nostra fermezza e della nostra unità – conclude Zenga - non di trovate propagandistiche che somigliano tanto ad un antipasto di campagna elettorale da parte di chi sta progressivamente perdendo la cognizione del confine tra politica e sindacato".
La replica della Fiom Cgil non si fa attendere. “La posizione di Zenga sulla vertenza Lasme 2 sembra uscita da un film di fantascienza. Le relazioni unitarie tra le organizzazione sindacali sono state cancellate dalla Fim e dalla Uilm prima con la disdetta unilaterale a giugno 2009 del Ccnl in vigore fino a dicembre 2011 (votato dai lavoratori nel febbraio 2008) e poi con l’accordo separato sul Ccnl dei metalmeccanici firmato il 15 ottobre a Roma, senza dare la possibilità ai lavoratori di poter decidere con il referendum”.
E ancora. La Fiom Cgil nazionale ricorda di avere chiesto “per iscritto, alla Fim e alla Uilm di tenere il referendum a scrutinio segreto tra tutti i lavoratori con l’impegno di adeguarsi all’esito del voto e alla volontà dei lavoratori. Non avendo avuto alcun riscontro alla nostra richiesta – continua il sindacato - riteniamo doveroso da parte nostra non dover concordare nulla con chi affossa la democrazia sindacale sui luoghi di lavoro, ma al contrario di restare dalla parte dei lavoratori in difesa dei diritti della democrazia e della libertà”.
Quanto alla vertenza Lasme di Melfi è stato possibile fare dei passi in avanti grazie alla democrazia sindacale, per cui in ogni passaggio della vertenza è stato il voto dei lavoratori a decidere e “questa – conclude la Fiom Cgil - è la cosa che noi ci sentiamo di difendere fino in fondo per trovare una risposta positiva a tutti i lavoratori ".
Il documento tratto dal sito Melfilive, lascia ben sperare sul nostro futuro e sul futuro di tutti coloro i quali hanno creduto seriamente in questa lotta.
Ci aspettiamo delle azioni concrete dai sindacati e non battibbhecchi che non sono utili a nessuno tantomeno a chi ha perso il posto di lavoro.
mercoledì 14 ottobre 2009
Non è ancora finita
I dipendenti della Lasme chiedono anche l'intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al fine di sensibilizzare il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, a mantenere il tavolo ministeriale aperto per una omogenea e positiva soluzione della vertenza.
venerdì 2 ottobre 2009
DA RICORDARE
SI PREGA DI ESSERCI TUTTI.
MARTEDI' 6 OTTOBRE SI VA' NUOVAMENTE A ROMA, CHE VOLESSE PARTECIPARE E' PREGATO DI DARE ADESIONE IL PRIMA POSSIBILE.
Nuovo passo in avanti?
Infatti sembra che l'azienda, nella persona di Bertocchi, è favorevole alla proposta fatta dal Ministero, ossia innanzitutto accettare la Cassa Integrazione per eventi improvvisi ed imprevisti, quindi far ritornare la produzione nell'attuale stabilimento di Melfi moduli e alzacristalli, e lavorare a rotazione.
Nell'arco dell'anno di cassa integrazione, secondo quanto emerso, tutti i 174 lavoratori ritorneranno definitivamente alle loro postazioni.
Un dato di fatto però è che la Regione Basilicata dovrà intervenire sul campo economico.
Si è parlato anche della reindustrializzazione di una parte dello stabilimento, quale?
Se ritornerà la produzione dei carrier assieme a quella degli alzacristalli qual'è quella parte di stabilimento che non sarà più utile?
Comunque la proposta del ministero appoggiata da tutti i sindacati ora è al vaglio della proprietà Lames.
domenica 27 settembre 2009
Proposta INDECENTE
Il piano industriale che la Lames ha presentato è stato una vera e propria presa in giro, tant'è che il piano presentato prevede il reimpiego di 35 unità, per la produzione dei soli carrier, da dislocare presso un altro capannone nella zona industriale di San Nicola di Melfi, e forse, come dice il Ministero di qualche altra decina di lavoratori se la Lames o chi per lei decidesse di suo buon cuore di produrre gli alzacristalli della grande punto, si perchè i sig.Pellegri indendono vendere l' attuale stabilimento per intascare un pò di soldi, lo vendono a soli 12 milioni di euro.
Ma con quali soldi è stato costruito questo capannone, ve lo siete mai chiesto?
Bè la risposta è semplice, con i soldi della regione Basilicata, ora il fantomato imprenditore è libero di venderlo e fare così un pò di soldi, FACILE FARE L'IMPRENDITORE COSI'.
Si è previsto, sempre presso il Ministero, anche un piano di reindustrializzazione, che racchiuso in parole povere, dovrebbe venire, forse come una manna dal cielo, un altro imprenditore, che sovvenzionato nuovamente dalla regione Basilicata, dovrebbe acquistare nuovamente il capannone, ( COSi' LA REGIONE QUEL CAPANNONE E COME SE LO COSTRUISSE DUE VOLTE ) ed assumere il 50 % degli operai che rimarrebbero a casa, fino ad un ipotetico riassorbimento totale.
Ora le domande sono:
- Per quanto tempo la FIAT utilizzerà i carrier, forse fino ad esaurimento degli attuali modelli, e se così fosse i 35 operai che i Pellegri intendono riassorbire cosa faranno, resteranno nuovamente senza lavoro?
- Forse l'attuale proposta è dettatta dal fatto che attualmente non sono in grado di produrre i carrier?
- Chi è quell'imprenditore che viene ad investire nella nostra area industriale, e putacaso avrebbe bisogno di circa 70 operai?
ALLORA NOI DICIAMO BASTA A QUESTE PRESE PER I FONDELLI, RESPINGIAMO VIVAMETE QUESTA PROPOSTA SE COSI' SI PUO' DEFINIRE.
Il ministero e la Regione Basilicata hanno l'obbligo di schierarsi dalla nostra parte e non solo dalla parte dei fandomatici imprenditori.
Vogliamo la garanzia del lavoro e non molleremo fino a quando essa non ci varrà data, la nostra lotta continua e saremo nuovamente a Roma a gridarlo a gran voce il giorno 30 Settembre.
Inoltre una manifestazione sarà organizzata domani Lunedì 28 Settembre davanti i cancelli della SATA di Melfi.
lunedì 21 settembre 2009
Sensibilizzare l'opinione pubblica
Uno degli slogan che ha caratterizzato la giornata, utile anche alla raccolta fondi, cita:
" LE LOTTE CHE SI PERDONO SONO QUELLE CHE NON SI FANNO"
La dice lunga sul proseguio della nostra battaglia che terminerà solamente quando avremo raggiunto il nostro obbiettivo:
LA RIAPERTURA DELLA LASME ED IL REINTEGRO AL LAVORO DI TUTTI I 174 LAVORATORI.
Ricordiamo nuovamente che domani alle ore 13:00 saremo davanti i cancelli della SATA per la distribuzione di volantini per ricordare a tutti che gli operai della LASME non mollano.
giovedì 17 settembre 2009
Nuovo slittamento incontro presso il Ministero
Sembra ormai una trafila interminabile, nella quale ci si stà accorgendo che forse qualcuno stà riuscendo nell'intendo di metterci gli uni contro gli altri.
A voce alta ribadiamo che noi dobbiamo essere compatti in questa lotta, e soprattutto non dobbiamo seguire quelle voci che indicano una apertura parziale della Lasme, come è venuto fuori oggi in assemblea.
Noi non ci stiamo a questi giochi a dir poco squallidi, ma soprattutto sulla pelle nostra.
Rivendichiamo il sacrosando diritto di essere rappresentati da persone che sappiano combattere al nostro fianco per un diritto,quello del lavoro, ormai violato.
Al fine di sensibilizzare gli altri operai, nella giornata di Martedì 22 sarà distribuito un volantino nei pressi dei cancelli della SATA, dove verrà ribadito nuovamente cosa chiediamo e cioè il reintegro totale dei 174 lavoratori, non si accetteranno compromessi di alcun genere.
mercoledì 16 settembre 2009
Incontro slittato
Quali sono le cause di questo spostamento, sarà forse una ulteriore presa in giro da parte della nostra azienda?
Per ora non è dato saperlo, spero che qualcuno ci dia delle spiegazioni.
Come sempre tutti coloro che volessero aderire alla trasferta a Roma sono pregati di dare la propria adesione presso il nostro presidio.
sabato 12 settembre 2009
Nuovo incontro presso il Ministero
Esito incontro presso il Ministero del 04 Settembre
L'esito dell'incontro a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico, sullo stabilimento di Melfi (Potenza) della Lasme è stato commentato in Basilicata da amministratori, uomini politici e sindacalisti. Per il Presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, “è necessario stare nel confronto che si è aperto, lavorando per difendere le produzioni e il lavoro in Basilicata. Parallelamente è necessario aprirne uno anche nelle sedi istituzionali (ad esempio nella conferenza Stato-Regioni) sui temi dell’industria e sulla presenza della Fiat nel Mezzogiorno. Il Sud – ha concluso Lacorazza – deve tornare ad essere una priorità dell’Italia”. Il segretario regionale della Fiom, Giuseppe Cillis, in una dichiarazione, si è detto “sufficientemente soddisfatto dell’esito dell’incontro perchè l’azienda ha abbandonato l’idea di chiudere lo stabilimento di Melfi. Tutti, Ministero, Regioni e sindacati, comunque devono continuare a impegnarsi affinchè si possano assicurare nuove produzioni e quindi nuovi posti lavori nella fabbrica lucana”. La Uil e la Uilm della Basilicata, in una nota congiunta, hanno definito “interlocutoria la riunione al Ministero. E’ importante valutare oggettivamente il percorso proposto dal Ministero che prevede nel prossimo incontro la presentazione di un piano industriale dove emergano chiaramente le prospettive di riutilizzazione del sito e di ricollocazione dei lavoratori, con la sospensione della procedura di mobilità fino alla data del prossimo incontro. Esprimiamo – hanno concluso Carmine Vaccaro (segretario regionale Uil) e Vincenzo Tortorelli (segretario provinciale di Potenza Uilm) – cauto ottimismo”.Il consigliere regionale Emilia Simonetti (Prc), in una nota, ha detto che “il ritiro della mobilità per i lavoratori della Lasme, con il conseguente ricorso alla cig, è un primo risultato dell’eroica lotta operaia ma è evidente che l’obiettivo centrale resta quello della ripresa della produzione e con essa del ritorno in fabbrica per tutti i 174 lavoratori perchè è quello che gli stessi lavoratori vogliono e non certo strumenti di ammortizzatori sociali. Ora si tratta di continuare la mobilitazione utilizzando nel migliore dei modi il sia pur breve periodo che ci separa al prossimo incontro del 16 settembre – ha concluso Simonetti – per incalzare la proprietà a definire un piano industriale”.Il segretario generale regionale della Cgil, Antonio Pepe, ha detto che è “necessario che la stessa Fiat intervenga affinchè si possa continuare le produzioni della Lasme 2 nell’area industriale di Melfi. Confermiamo, invece, un giudizio assai negativo sul comportamento della proprietà della Lames che ha prodotto, anche con operazioni al limite del falso in bilancio, la messa in liquidazione di Lasme 2 e realizzerà attività di mera speculazione edilizia nel territorio di Chiavari. La decisione di portare in perdita evidente l’azienda ci sembra volontaria, come ci sembra quantomeno sospetto il comportamento del collegio dei revisori che nella relazione al bilancio si limita a riportare fedelmente la decisione presa dall’azienda senza esprimere alcun giudizio di merito, compito al quale l’organo è chiamato, altrimenti – ha concluso – non se ne comprende l’esistenza e la funzionalità”. Per il segretario generale regionale della Cisl, Nino Falotico, “il vertice di oggi non poteva essere risolutivo perchè la proprietà non era nelle condizioni di presentare una controproposta ai sindacati, ma aver scongiurato la dismissione della fabbrica di Melfi è un primo, anche se parziale risultato, che andrà verificato in sede di presentazione del nuovo piano industriale”. Secondo il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga, “la trattativa ha preso un abbrivio positivo, si tratta di un passo importante perchè adesso esiste un comune impegno per salvare lo stabilimento. Abbiamo tirato per i capelli un’azienda che qualcuno dava già per morta, ora attendiamo il progetto industriale che la proprietà della Lasme si è impegnata a presentare per esprime un giudizio”.In una nota congiunta, il coordinatore regionale del Pdl, sen. Guido Viceconte, e il capogruppo di Fi-Pdl nel Consiglio regionale, Nicola Pagliuca, hanno espresso soddisfazione per l’obiettivo raggiunto nella prima riunione tenutasi presso il Ministero per lo Sviluppo economico riguardo alla crisi della Lasme. Per questo, ringraziano il Ministro Claudio Scajola ed i suoi uffici per l'apporto sostanziale che per il prossimo 16 settembre, data nella quale è prevista la prossima riunione del tavolo, fa auspicare un risultato finalmente positivo. L’aver tenuto una posizione forte e coesa di tutti i soggetti istituzionali, fino a livello nazionale, ivi inclusi i sindacati, è stato fondamentale per realizzare questo primo significativo obiettivo. Siamo convinti – hanno concluso Viceconte e Pagliuca - che il Ministro Scajola, sempre sensibile alle questioni lucane, saprà mettere in campo ogni utile azione sia nei confronti dell’azienda che della Fiat affinchè si possa scongiurare la chiusura del sito industriale”.
martedì 1 settembre 2009
Roma: 04/09/09 Incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico
Vista l'imèportanza dell'incontro è preferibile essere il maggior numero di persone possibili, le adesioni si possono confermare già da subito presso il presidio Lasme.
domenica 30 agosto 2009
La Lasme rimette in moto la mobilità
L'azienda dell'indotto Fiat ha spiegato che la sua decisione 'irrevocabile' è legata al “mancato sgombero di tutte le aree interne al perimetro aziendale” da parte dei lavoratori, e quindi al “mancato ripristino dello stato di legalità”.
Dure le parole di condanna da parte dell’Ugl metalmeccanici. “Non condividiamo e condanniamo in pieno l’atteggiamento e le dichiarazioni fatte dai vertici della Lasme ieri mattina. C’era la speranza che nei prossimi giorni tutti i protagonisti di questa difficilissima vicenda – afferma Giuseppe Giordano della segreteria regionale Ugl Basilicata - e cioè, azienda, Governo, sindacati e Fiat svolgessero fino in fondo il proprio ruolo per risolvere definitivamente la questione con la convocazione di un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico".
L’Ugl spiega che la posizione era stata accettata e condivisa in pieno da tutti, compresa la dirigenza Lasme. “Ma ieri mattina – continua l'Ugl - dalle parole si è passato ai fatti. Mentre i sette lavoratori scendevano dal tetto dello stabilimento, l’azienda non rispondeva agli accordi presi e ribadiva la mobilità ai dipendenti. Siamo tutti caduti nello sconforto totale: lavoratori, familiari e tutti noi protagonisti che eravamo presenti all’incontro. Pertanto, chiediamo con urgenza al Prefetto di Potenza di far rispettare ciò che nel vertice si era concordato".
giovedì 27 agosto 2009
Apertura conto corrente bancario
Il codice IBAN è il seguente: IT15D0525642100000000914202.
Grazie a chiunque (amministrazioni, privati, ecc...) vorrà contribuire.
giovedì 20 agosto 2009
Lettera anonima agli operai della Lasme pervenuta dalle poste di Genova
La lettera è anonima.
"Per Vs. opportuna conoscenza riteniamo che due siano i panorami che abbiamo davanti:
1) Il licenziamento è reale e la proprietà sposta tutta la produzione a Chiavari e sul vecchio terreno della Lames farà una operazione immobiliare da milioni.
2) Il licenziamento è coordinato tra Fiat e Lames.
Comunque i Sig. Pellegri non hanno preso molto a cuore la Vostra situazione visto che per tutta l'estate sono andati sulle loro barche e poi in Svizzera, dove studiano 4 dei loro figli, dove hanno case e soldi.
(....)
Certo hanno costruito lì a Melfi con gli aiuti dello stato e ora vi mollano senza lavoro.
Anche a Chiavari sono stufi soprattutto vedendo di persona l'indecende vita condotta dei fratelli.
Non cedete, unitevi ai Liguri, non permettete di aver arricchito chi è già ricco."
La lettera è presente presso il presidio Lasme.
mercoledì 19 agosto 2009
Lettera ai sindaci del 18/08/09
Voi in quanto rappresentanti delle nostre comunità a cui un cittadino si rivolge quando ha dei problemi.
Ora uno dei problemi principali è la perdita del posto di lavoro.
Il lavoro che come sappiamo dovrebbe essere un diritto garantito dalla costituzione.
Il lavoro permette di crearti una famiglia ti dà una vita dignitosa e soprattutto un futuro.
Ora non avendo più un lavoro abbiamo perso tutto questo e ci rivolgiamo a voi in qualità di primi cittadini per delle richieste e degli impegni precisi.
Chiediamo
Innanzitutto un vero impegno di solidarietà, vorremmo infatti che Vi faceste portavoci in tutti i comuni della nostra situazione essendo consapevoli che oramai non è più solo la lotta di noi lavoratori Lasme ma la lotta di una regione ormai sfruttata e man mano abbandonata, ma anche la lotta di tutti gli operai che sono stati buttati in mezzo alla strada e che continuamente subiscono ricatti.
Vi chiediamo quindi il diritto al LAVORO non l’assistenza e lo gridiamo a gran voce a tutti i livelli istituzionali.
Vi chiediamo anche di far leva verso tutte le istituzioni sia a livello regionale ma anche e soprattutto nazionale perché non si deve permettere questo scempio sui posti di lavoro e che il piano industriale presentato ad Aprile debba garantire anche il mantenimento della componentistica come previsto dall’accordo di programma del 1991 che ha finanziato il progetto di insediamento del sito Ind. Fiat ed indotto con 500 mld d cui 20 mld alla Lasme ( che hanno consentito prima di tutto la costruzione di FENICE ). Il rischio che si intravede se passasse questa logica è che tutto l’indotto verrà smantellato con la perdita di migliaia di posti di lavoro indebolendo tutto il sud ed in particolare la nostra regione già costantemente costretta alla migrazione.
Chiediamo in fine di farVi promotori insieme alla istituzioni regionali di un incontro con i vertici Fiat e del consorzio ACM per conoscere realmente le prospettive industriali e occupazionali di questo sito impedendo che quest’area rimanga semplicemente la pattumiera industriale ( con il funzionamento del termodistruttore FENICE )
Convocazione in Confindustria
Per non fare mancare il divertimento ai bambini, sono state allestite anche delle piscine gonfiabili per il Ferragosto. La vertenza e' seguita passo dopo passo dalla Regione Basilicata. Il presidente della Regione, Vito De Filippo, che ha espresso ''solidarieta' concreta ai lavoratori della Lasme'', ha invocato un intervento del governo nazionale ''per affrontare le criticita' emerse in questo ultimo periodo nel polo industriale lucano''.
Lettera al Presidente Napolitano
Le scriviamo perchè lei più volte nei suoi pubblici interventi ha richiamato la politica a intervenire per il SUD, per i giovani, per il lavoro.
Più volte gli spot slogan della politica hanno parlato gli investimenti per il lavoro e per il SUD.
Più volte abbiamo visto e sentito la politica parlare della nostra splendida terra, la più povera , dove le persone sono costrette ad emigrare anche per curarsi.
Oltre agli spot poi i fatti sono che nonostante le nostre naturali richezze, il petrolio e l'acqua, la nostra regione ha già messo in cassa integrazione 5000 famiglie di operai, donne uomini, mamme e papà.
Pochi giorni fà è toccato a noi ( 180 ), abbiamo visto, con i nostri occhi e sulla pelle dei nostri figli non solo chiudere i cancelli della nostra fabbrica, abbiamo potuto toccare con le nostre braccia di lavoratrici e lavoratori lo sfruttamento e la potenza dei grandi industriali sulla fatica di gente onesta e forse troppo ingenua, abbiamo potuto assistere al furto " IMMORALE " del nostro futuro.
Una persona, un imprenditore ( il nostro ) ha scelto di produrre al nord, nello stesso tempo ha derubato le nostre certezze e il nostro futuro senza aver avuto la possibilità di essere informati, senza aver avuto la possibilità di difesa di un nostro diritto.
Oggi noi siamo qui, fuori dalla fabbrica, senza un lavoro, noi siamo qui senza fiducia e speranza, perchè abbiamo compreso che la nostra onestà, la nostra speranza di una Basilicata migliore, fatta di giovani che hanno scommesso sulla propria pelle è stata smantellata da un atto che pare ormai di dominio pubblico.
Se lei ci guarda, potrà cogliere nei nostri occhi l'amarezza e nello stesso tempo la volontà di non credere più a niente e a nessuno, perchèabbiamo potuto constatare che i colossi, i potenti, i grandi, non si piegano di fronte alla fatica della gente operaia e onesta.
Chiediamo il suo intervento, chiediamo la sua fiducia, chiediamo che si schieri dalla parte più debole della società, dallaparte degli operai che oggi chiedono solo il " Diritto universale al Lavoro ".
Noi chiediamo solo di lavorare onestamente nella nostra terra, un lavoro semplice e onesto, uno sfruttamento sociale che ci permette di vivere dignitosamente e di poter far studizre i nostri figli affinchè per loro il domini sia migliore.
Noi carissimo carissimo Presidente, non ci sentiamo solo donne e uomini dalle braccia forti, noi ci sentiamo persone non solo capaci di produrre, ma anche menti intelligenti e giovani che non si lasceranno rubare da nessuno il futuro.
La preghiamo di intervenire, di non lasciarci soli.
F.to Fraternamente le intelligenze, le braccia, le mamme, i papà della La.s.me di Basilicata.
martedì 18 agosto 2009
Lettera ai comitati festa
Ringrazio l’amministrazione comunale e l’organizzazione dell’evento per averci concesso questo spazio.
Io sono un ex lavoratore/trice della Lasme 2 di San Nicola di Melfi.
Dico ex perché la mia fabbrica ha deciso di chiudere i cancelli lasciare 174 persone senza un lavoro.
Noi producevamo alzacristalli per la grande punto e moduli porta.
La proprietà ha deciso di spostare tutta la produzione nell’altro stabilimento di Chiavari in Liguria, e quindi lasciare in mezzo ad una strada tante famiglie con figli e giovani coppie che hanno appena iniziato la loro vita coniugale.
Lo hanno fatto nella maniera più meschina e crudele, l’ultimo giorno comunella consuetudine, siamo stati avvisati sulla data e il turno di rientro, quando invece era già stabilita la chiusura, con l’intenzione durante le nostre vacanze di portarsi i macchinari e il materiale.
Dal primo giorno di ferie stiamo presidiando lo stabilimento giorno e notte perché vogliamo che tutto ciò non avvenga, vogliamo assolutamente che ci venga restituito il lavoro e soprattutto la dignità, siamo persone abituate a lavorare e non vogliamo vivere di assistenza.
Per questo che chiediamo a tutti Voi di unirvi alla nostra lotta, che non è solo una lotta per la Lasme ma la lotta per la vittoria di un territorio, la Basilicata, che siamo stufi di vedere sfruttato e derubato ed è anche la lotta di tutti gli operai che sono stati buttati in mezzo ad una strada, di tutti quegli operai che ricattati hanno subito la chiusura delle loro fabbriche, ma non si sono rassegnati.
L’unica nostra forza è il numero confermata dalla nostra solidarietà,
ADERITE AL PRESIDIO DELLA LASME
Grazie
Convocazione consiglio dei Sindaci
L'incontro che avrà come tema principale la vertenza Lasme sarà arricchito dalla presenza dei lavoratori Lasme.