domenica 30 agosto 2009

La Lasme rimette in moto la mobilità


La Lasme di Melfi ha annunciato che non sussistono le condizioni per la sospensione della procedura di mobilità per 174 operai. La sospensione era stata oggetto di un'intesa raggiunta nella prefettura di Potenza.
L'azienda dell'indotto Fiat ha spiegato che la sua decisione 'irrevocabile' è legata al “mancato sgombero di tutte le aree interne al perimetro aziendale” da parte dei lavoratori, e quindi al “mancato ripristino dello stato di legalità”.
Dure le parole di condanna da parte dell’Ugl metalmeccanici. “Non condividiamo e condanniamo in pieno l’atteggiamento e le dichiarazioni fatte dai vertici della Lasme ieri mattina. C’era la speranza che nei prossimi giorni tutti i protagonisti di questa difficilissima vicenda – afferma Giuseppe Giordano della segreteria regionale Ugl Basilicata - e cioè, azienda, Governo, sindacati e Fiat svolgessero fino in fondo il proprio ruolo per risolvere definitivamente la questione con la convocazione di un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico".
L’Ugl spiega che la posizione era stata accettata e condivisa in pieno da tutti, compresa la dirigenza Lasme. “Ma ieri mattina – continua l'Ugl - dalle parole si è passato ai fatti. Mentre i sette lavoratori scendevano dal tetto dello stabilimento, l’azienda non rispondeva agli accordi presi e ribadiva la mobilità ai dipendenti. Siamo tutti caduti nello sconforto totale: lavoratori, familiari e tutti noi protagonisti che eravamo presenti all’incontro. Pertanto, chiediamo con urgenza al Prefetto di Potenza di far rispettare ciò che nel vertice si era concordato".

1 commento:

  1. Come mai il Prefetto non garantisce i lavoratori? Non li difende?Mentre difende i "Padroni"? Come mai la legge , non è uguale per tutti ?
    I padroni scellerati , non rispettano l'accordo con il prefetto e gli operai non ripristinano la legalità!!!! Chiedo chi è illegale oggi , i padroni che hanno buttato fuori , 174 famiglie e tutti sanno che nn potevano farlo o gli operai?
    Allora Il prefetto intervenga sulla parte illegale di questa vicenda e non sugli operai che chiedono solo "IL RIPRISTINO DELLA LEGALITA'"!

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