giovedì 29 ottobre 2009

Il tempo passa............

Il fatidico 13 Novembre è ormai alle porte e nulla sembra essere cambiato dall'ultimo incontro tenutosi a Roma.
Anzi no qualcosa è cambiato, leggete un pò di seguito cosa stanno facendo i sindacati invece di pensare alla nostra vertenza in maniera seria:

È botta e risposta tra Fim Cisl e Fiom Cgil sulla vertenza della Lasme 2 di San Nicola di Melfi, dopo la lettera inviata dalla Fiom stessa al Ministero dello Sviluppo economico e all'azienda Pellegri per la convocazione di un nuovo incontro sulla questione che tiene con il fiato sospeso 174 operai dall’agosto scorso.
"La scelta della Fiom regionale e nazionale di sfilarsi dal fronte unitario sulla vertenza Lasme rappresenta un ulteriore colpo inferto all'unità sindacale e denuncia una deriva propagandistica che rischia di nuocere prima di tutto all'interesse dei 174 lavoratori coinvolti". Questa la posizione espressa dal segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga.
"Ancora una volta il protagonismo barricadero della Fiom – continua Zenga - sta prevalendo sul senso di responsabilità e sulla necessità di tenere unito il fronte dei lavoratori dinanzi alle difficoltà che sta incontrando la trattativa per il rilancio della Lasme. La scelta di abbandonare l'azione unitaria per giocare una partita solitaria, nella speranza di ottenere un futuro dividendo politico, è un atto che merita da parte nostra la più ferma condanna. Mi auguro che quest'azione unilaterale non voglia presagire un'insensata escalation di protagonismo sterile. I lavoratori hanno bisogno della nostra fermezza e della nostra unità – conclude Zenga - non di trovate propagandistiche che somigliano tanto ad un antipasto di campagna elettorale da parte di chi sta progressivamente perdendo la cognizione del confine tra politica e sindacato".
La replica della Fiom Cgil non si fa attendere. “La posizione di Zenga sulla vertenza Lasme 2 sembra uscita da un film di fantascienza. Le relazioni unitarie tra le organizzazione sindacali sono state cancellate dalla Fim e dalla Uilm prima con la disdetta unilaterale a giugno 2009 del Ccnl in vigore fino a dicembre 2011 (votato dai lavoratori nel febbraio 2008) e poi con l’accordo separato sul Ccnl dei metalmeccanici firmato il 15 ottobre a Roma, senza dare la possibilità ai lavoratori di poter decidere con il referendum”.
E ancora. La Fiom Cgil nazionale ricorda di avere chiesto “per iscritto, alla Fim e alla Uilm di tenere il referendum a scrutinio segreto tra tutti i lavoratori con l’impegno di adeguarsi all’esito del voto e alla volontà dei lavoratori. Non avendo avuto alcun riscontro alla nostra richiesta – continua il sindacato - riteniamo doveroso da parte nostra non dover concordare nulla con chi affossa la democrazia sindacale sui luoghi di lavoro, ma al contrario di restare dalla parte dei lavoratori in difesa dei diritti della democrazia e della libertà”.
Quanto alla vertenza Lasme di Melfi è stato possibile fare dei passi in avanti grazie alla democrazia sindacale, per cui in ogni passaggio della vertenza è stato il voto dei lavoratori a decidere e “questa – conclude la Fiom Cgil - è la cosa che noi ci sentiamo di difendere fino in fondo per trovare una risposta positiva a tutti i lavoratori ".

Il documento tratto dal sito Melfilive, lascia ben sperare sul nostro futuro e sul futuro di tutti coloro i quali hanno creduto seriamente in questa lotta.
Ci aspettiamo delle azioni concrete dai sindacati e non battibbhecchi che non sono utili a nessuno tantomeno a chi ha perso il posto di lavoro.

mercoledì 14 ottobre 2009

Non è ancora finita

"E' necessario continuare il negoziato per il miglioramento della proposta ministeriale, al fine di una omogeneita' di trattamento per tutti i 174 lavoratori e lavoratrici della Lasme 2". Questo l'esito dell'assemblea degli operai della Lasme, azienda dell'indotto Fiat di Melfi (Potenza), convocata questa mattina dai sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil e dalle sigle di categoria Fim-Fiom-Uilm. Nel documento, approvato dall'assemblea, si chiede in particolare di adottare la cassa integrazione straordinaria per crisi con relativa rotazione tra i 174 lavoratori, un piano di reindustrializzazione con il coinvolgimento della Fiat e la ripresa della produzione delle commesse Fiat nello stabilimento lucano.
I dipendenti della Lasme chiedono anche l'intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al fine di sensibilizzare il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, a mantenere il tavolo ministeriale aperto per una omogenea e positiva soluzione della vertenza.

venerdì 2 ottobre 2009

DA RICORDARE

LUNEDI' ALLE ORE 9 PRESSO IL PRESIDIO CI SARA' ASSEMBLEA PER DECIDERE ASSIEME SELA PROPOSTA FATTA VA BENE A TUTTI I LAVORATORI LASME.
SI PREGA DI ESSERCI TUTTI.

MARTEDI' 6 OTTOBRE SI VA' NUOVAMENTE A ROMA, CHE VOLESSE PARTECIPARE E' PREGATO DI DARE ADESIONE IL PRIMA POSSIBILE.

Nuovo passo in avanti?

Dopo l'incontro avvenuto Mercoledì scorso a Roma, sembrerebbe, almeno per quanto dicono i sindacati, essersi fatto un nuovo passo in avanti in merito a questa difficile quanto inspiegabile vertenza.
Infatti sembra che l'azienda, nella persona di Bertocchi, è favorevole alla proposta fatta dal Ministero, ossia innanzitutto accettare la Cassa Integrazione per eventi improvvisi ed imprevisti, quindi far ritornare la produzione nell'attuale stabilimento di Melfi moduli e alzacristalli, e lavorare a rotazione.
Nell'arco dell'anno di cassa integrazione, secondo quanto emerso, tutti i 174 lavoratori ritorneranno definitivamente alle loro postazioni.
Un dato di fatto però è che la Regione Basilicata dovrà intervenire sul campo economico.
Si è parlato anche della reindustrializzazione di una parte dello stabilimento, quale?
Se ritornerà la produzione dei carrier assieme a quella degli alzacristalli qual'è quella parte di stabilimento che non sarà più utile?
Comunque la proposta del ministero appoggiata da tutti i sindacati ora è al vaglio della proprietà Lames.