mercoledì 19 agosto 2009

Lettera ai sindaci del 18/08/09

Ringraziamo la conferenza dei Sindaci di essere promotori di questa iniziativa a sostegno dei lavoratori della Lasme, essendo gli enti locali i primi ad essere toccati dal disagio sociale conseguente alla perdita dell’occupazione.
Voi in quanto rappresentanti delle nostre comunità a cui un cittadino si rivolge quando ha dei problemi.
Ora uno dei problemi principali è la perdita del posto di lavoro.
Il lavoro che come sappiamo dovrebbe essere un diritto garantito dalla costituzione.
Il lavoro permette di crearti una famiglia ti dà una vita dignitosa e soprattutto un futuro.
Ora non avendo più un lavoro abbiamo perso tutto questo e ci rivolgiamo a voi in qualità di primi cittadini per delle richieste e degli impegni precisi.
Chiediamo
Innanzitutto un vero impegno di solidarietà, vorremmo infatti che Vi faceste portavoci in tutti i comuni della nostra situazione essendo consapevoli che oramai non è più solo la lotta di noi lavoratori Lasme ma la lotta di una regione ormai sfruttata e man mano abbandonata, ma anche la lotta di tutti gli operai che sono stati buttati in mezzo alla strada e che continuamente subiscono ricatti.
Vi chiediamo quindi il diritto al LAVORO non l’assistenza e lo gridiamo a gran voce a tutti i livelli istituzionali.
Vi chiediamo anche di far leva verso tutte le istituzioni sia a livello regionale ma anche e soprattutto nazionale perché non si deve permettere questo scempio sui posti di lavoro e che il piano industriale presentato ad Aprile debba garantire anche il mantenimento della componentistica come previsto dall’accordo di programma del 1991 che ha finanziato il progetto di insediamento del sito Ind. Fiat ed indotto con 500 mld d cui 20 mld alla Lasme ( che hanno consentito prima di tutto la costruzione di FENICE ). Il rischio che si intravede se passasse questa logica è che tutto l’indotto verrà smantellato con la perdita di migliaia di posti di lavoro indebolendo tutto il sud ed in particolare la nostra regione già costantemente costretta alla migrazione.
Chiediamo in fine di farVi promotori insieme alla istituzioni regionali di un incontro con i vertici Fiat e del consorzio ACM per conoscere realmente le prospettive industriali e occupazionali di questo sito impedendo che quest’area rimanga semplicemente la pattumiera industriale ( con il funzionamento del termodistruttore FENICE )

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