Il piano industriale che la Lames ha presentato è stato una vera e propria presa in giro, tant'è che il piano presentato prevede il reimpiego di 35 unità, per la produzione dei soli carrier, da dislocare presso un altro capannone nella zona industriale di San Nicola di Melfi, e forse, come dice il Ministero di qualche altra decina di lavoratori se la Lames o chi per lei decidesse di suo buon cuore di produrre gli alzacristalli della grande punto, si perchè i sig.Pellegri indendono vendere l' attuale stabilimento per intascare un pò di soldi, lo vendono a soli 12 milioni di euro.
Ma con quali soldi è stato costruito questo capannone, ve lo siete mai chiesto?
Bè la risposta è semplice, con i soldi della regione Basilicata, ora il fantomato imprenditore è libero di venderlo e fare così un pò di soldi, FACILE FARE L'IMPRENDITORE COSI'.
Si è previsto, sempre presso il Ministero, anche un piano di reindustrializzazione, che racchiuso in parole povere, dovrebbe venire, forse come una manna dal cielo, un altro imprenditore, che sovvenzionato nuovamente dalla regione Basilicata, dovrebbe acquistare nuovamente il capannone, ( COSi' LA REGIONE QUEL CAPANNONE E COME SE LO COSTRUISSE DUE VOLTE ) ed assumere il 50 % degli operai che rimarrebbero a casa, fino ad un ipotetico riassorbimento totale.
Ora le domande sono:
- Per quanto tempo la FIAT utilizzerà i carrier, forse fino ad esaurimento degli attuali modelli, e se così fosse i 35 operai che i Pellegri intendono riassorbire cosa faranno, resteranno nuovamente senza lavoro?
- Forse l'attuale proposta è dettatta dal fatto che attualmente non sono in grado di produrre i carrier?
- Chi è quell'imprenditore che viene ad investire nella nostra area industriale, e putacaso avrebbe bisogno di circa 70 operai?
ALLORA NOI DICIAMO BASTA A QUESTE PRESE PER I FONDELLI, RESPINGIAMO VIVAMETE QUESTA PROPOSTA SE COSI' SI PUO' DEFINIRE.
Il ministero e la Regione Basilicata hanno l'obbligo di schierarsi dalla nostra parte e non solo dalla parte dei fandomatici imprenditori.
Vogliamo la garanzia del lavoro e non molleremo fino a quando essa non ci varrà data, la nostra lotta continua e saremo nuovamente a Roma a gridarlo a gran voce il giorno 30 Settembre.
Inoltre una manifestazione sarà organizzata domani Lunedì 28 Settembre davanti i cancelli della SATA di Melfi.