Oggi presso il presidio Lasme si è tenuta la votazione sulla proposta dell'azienda per la ricollocazione degli operai Lasme che di seguito:
Addì 13 novembre 2009, presso la Regione Basilicata – Dipartimento Formazione Lavoro,
Cultura e Sport – Ufficio Lavoro e Territorio, si è tenuto un incontro per procedere
all’esame congiunto di cui all’art. 4, comma 7, legge n. 223/1991, nell’ambito della
procedura di mobilità avviata dalla Lasme 2 S.r.l. in liquidazione con lettera
raccomandata a.r. del 7 agosto 2009, in relazione alla chiusura del sito produttivo di San
Nicola di Melfi.
A questo riguardo, la Società con il presente documento conferma il percorso alternativo
alla immediata collocazione in mobilità dei lavoratori, illustrato nel corso della riunione.
IPOTESI D’INTESA
a) Lasme 2
1. CIGS e Mobilità
La Lasme 2 farà ricorso alla CIGS per crisi aziendale per cessazione di attività per
tutti i 173 dipendenti, per 24 mesi, con effetto dal 16 novembre 2009 ovvero dal 1
ottobre 2009, qualora il Ministero del Lavoro ne dia la possibilità in sede di
consultazione sindacale.
Nell’ambito della GIGS, la Società presenterà un programma di gestione degli
esuberi, il quale avrà come obiettivo la ricollocazione, anche all’esterno, di tutti i
173 lavoratori. Ciò verrà attuato attraverso diversi strumenti, quali:
a) la ricollocazione presso una New Co.;
b) la ricollocazione guidata (outplacement) all’interno dello stesso settore
(automotive), nel comprensorio di San Nicola di Melfi;
c) la ricollocazione individuale (outplacement) su altri settori, sempre all’interno
del comprensorio industriale di San Nicola di Melfi;
d) la ricollocazione individuale (outplacement), anche su altri settori, al di fuori
del comprensorio industriale di San Nicola di Melfi;
e) la mobilità.
In relazione alla CIGS, la Lasme 2 dichiara sin da ora che, nel previsto verbale di
consultazione sindacale da sottoscrivere presso il Ministero del Lavoro, richiederà,
così come previsto dalla legge, il pagamento diretto dell’integrazione salariale
all’INPS, salvo impegnarsi a provvedere all’anticipazione del trattamento per il
primo mese, da recuperarsi mediante anticipazione sul TFR e/o sulle altre
competenze spettanti ai singoli lavoratori.
Circa la mobilità, la Società si impegna sull’utilizzo della mobilità già avviata con
lettera raccomandata a.r. in data 7 agosto 2009, quale strumento di gestione
degli esuberi di tutti i lavoratori, che sia volontaria nel corso della CIGS (24 mesi),
ed automatica al termine della stessa. Lasme 2 provvederà in tal senso
formulando idonea lettera ad integrazione di quella di avvio della procedura.
In relazione alla mobilità, la Società si impegna sin da ora ad erogare gli incentivi
che saranno concordati con separato verbale di accordo, che prevederà anche
le diverse gradazioni di accompagnamento alle misure di ricollocazione di cui ai
precedenti punti d) ed e) (v. allegato “piano di incentivazione”).
2. Cessione sito produttivo e Reindustrializzazione
La Lasme 2 è attualmente localizzata in uno stabilimento di 12.250 mq. circa,
insistente su un’area complessiva di circa 25.000 mq. Il sito può essere liberato in
via immediata al fine di favorire l’insediamento di una nuova attività produttiva.
2
Pertanto, la Società si impegna sin d’ora ad attivarsi nei confronti della Regione
Basilicata per poter sottoscrivere un accordo per l’utilizzo dello strumento previsto
dall’articolo 17 della legge regionale n. 28/2007, per la reindustrializzazione e la
salvaguardia dei livelli occupazionali nei siti produttivi inattivi sul territorio.
a) NUOVA COMPAGNIA
Una nuova società avvierà, a partire dal 1° febbraio 2010 - salvo poter anticipare al 1
gennaio, ove possa definirsi in tempi rapidi il lay out dello stabile in modo adeguato -,
le produzioni del “modulo porta” dei modelli Lancia 843, Lancia 350-848, Fiat 194 e
Alfa 940, nonché degli “alzacristalli” posteriori - elettrici e manuali - per il modello della
Punto prodotto nello stabilimento SATA di Melfi, e gli alzacristalli del modello FIAT
Ducato 244.
La nuova società si insedierà presso una porzione dello stabilimento della Lasme 2,
fermo restando la necessità di individuare un nuovo sito nell’ambito del comprensorio
industriale di San Nicola di Melfi, al fine di agevolare il processo di reindustrializzazione
della Regione Basilicata, e/o comunque la cessione dello stabile.
A questo riguardo, le Parti convengono sin d’ora di interessare la Regione Basilicata
affinchè si attivi per tale ricerca.
In relazione al carico di lavoro preventivato, la società assumerà gradualmente, ed a
regime, fino ad un massimo di n. 82 unità, rivenienti dai lavoratori ex Lasme 2.
Il personale sarà assunto secondo le esigenze tecnico-produttive ed organizzative
definite dalla nuova società, fermo restando che laddove esistevano in Lasme nuclei
familiari alle dipendenze della medesima società, verrà assunto 1 solo lavoratore.
Qualora la società dovesse in futuro ricorrere ad ulteriori nuove assunzioni, sempre
sulla base delle esigenze tecniche, produttive ed organizzative, attingerà in via
prioritaria dai dipendenti ex Lasme 2, entro e non oltre il 30 giugno 2010.
La nuova società applicherà ai dipendenti il CCNL Industria Metalmeccanica Privata,
e garantirà ai lavoratori il mantenimento del livello economico e normativo di cui
godevano presso la Lasme 2.
PIANO INCENTIVAZIONI
Per meglio agevolare la trattativa sul percorso alternativo necessario per scongiurare
l’immediata collocazione in mobilità dei lavoratori della Lasme 2, la Società si impegna
che all’atto della collocazione in mobilità - quale strumento di gestione degli esuberi - ai
lavoratori interessati sarà riconosciuta dalla Società una somma lorda, a titolo di incentivo
all’esodo, secondo il meccanismo qui di seguito indicato, da calcolarsi sulla base del
diritto a permanere nelle liste di mobilità, in relazione al parametro dell’età:
1. € 8.500,00=(ottomilacinquecento/00), nel caso di permanenza per 24 mesi
nelle liste;
2. € 10.000,00=(diecimila/00), nel caso di permanenza per 36 mesi nelle liste;
3. € 11.500,00=(undicimilacinquecento/00), nel caso di permanenza per 48 mesi
nelle liste.
Tale importo sarà erogato all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro, previa
accettazione del lavoratore della sua collocazione in mobilità e rinuncia espressa a
qualsivoglia pretesa nei confronti della Società, che sarà formalizzata mediante
sottoscrizione di idoneo verbale di conciliazione in sede sindacale ex art. 411 e ss. c.p.c..
L’incentivo non verrà erogato ai seguenti lavoratori:
a. coloro i quali saranno ricollocati presso la New Co., quale strumento di gestione degli
esuberi;
3
b. coloro i quali saranno ricollocati attraverso un percorso guidato (outplacement),
all’interno dello stesso settore (automotive), nel comprensorio di San Nicola di Melfi;
c. coloro i quali saranno ricollocati attraverso un percorso guidato (outplacement), su
altri settori, nel comprensorio di San Nicola di Melfi;
d. coloro i quali saranno ricollocati attraverso gli strumenti regionali della
reindustrializzazione, nell’ipotesi in cui tale lo strumento sia risultato praticabile.
Per coloro i quali sia stata realizzata la ricollocazione individuale (outplacement), su altri
settori, al di fuori del comprensorio industriale di San Nicola di Melfi, è prevista
l’erogazione di una somma lorda pari al 30% della incentivazione di cui sopra, secondo il
periodo di permanenza nelle liste di mobilità.
Inoltre, in aggiunta alla predetta somma, la Società riconoscerà un ulteriore importo lordo
a titolo di transazione e saldo pari alla somma lorda dovuta al lavoratore quale indennità
di mancato preavviso. In ragione di ciò e a tal fine, Società e ciascun lavoratore si
daranno reciprocamente atto di aver rispettato i termini del preavviso contrattuale in
servizio
Il programma di gestione degli esuberi, comprensivo delle somme di cui al punto
precedente, prevede una cifra massima lorda disponibile pari ad €
950.000,00=(novecentocinquantamila/00).
Resta inteso che il contenuto il presente piano di incentivazione sarà previsto quale
allegato del verbale di accordo di consultazione della mobilità, che le parti
sottoscriveranno quale strumento di gestione degli esuberi.
F.to L’Azienda
( Tratto dal sito Lames )
Le domande sono tante tipo:
Con le produzioni che la Lames intende riportare le 82 persone da riassumere non sono troppe?
Non sarà che forse stà cercando di non pagare la cassa integrazione buttandoci solamente un pò di fumo negli occhi?
A regime scrive l'azienda saranno riassunte, ma ci sarà una produzione a regime con le sole produzioni riportate?
Non si parla poi delle 15 persone che dovranno essere assunte da una azienda di Logistica che qualche giorno fà ha licenziato delle persone.
E ancora, cosa succede se allo scadere dell' anno di cassa integrazione non New Co non riesce ad assorbire tutti gli 82 operai?
E gli altri che rimarranno fuori ?
Un bel pò di punti interrogativi che hanno portato una maggioranza di lavoratori a votare NO a tale proposta.
Nel frattempo le tutti i sindacati sono negli uffici regionali al fine di fissare con urgenza un nuovo tavolo delle trattative.
mercoledì 18 novembre 2009
mercoledì 11 novembre 2009
Il tempo stringe
A ricordarci che il tempo passa e che non manca tanto allo scadere dei 75 giorni è la data di oggi 11 NOVEMBRE, dato che i giorni scadono il 13 Novembre.
E cosa si è mosso dall'ultima assemblea tenutasi in Lasme la scorsa settimana dopo ben TRE settimane di silenzio delle sigle sindacali?
NIENTE............
Ci era stato assicurato che non perdevamo la cassa integrazione, invece non è affatto così dato che allo scadere dei termini si và direttamente in mobilità, poi per detta di qualcuno si vedrà di trattare.
Che gioco stano facendo i sindacati, dato che proprio nell'ultima assemblea sembrava cosa fatta per quanto concerne l'ultimo incontro al Ministero ed ora a distanza di qualche giorno non si è saputo più nulla.
E gli operai chi li pensa, forse i Sindacati non sanno che comunque Due anni in più di cassa integrazione a noi sono molto utili.
E cosa si è mosso dall'ultima assemblea tenutasi in Lasme la scorsa settimana dopo ben TRE settimane di silenzio delle sigle sindacali?
NIENTE............
Ci era stato assicurato che non perdevamo la cassa integrazione, invece non è affatto così dato che allo scadere dei termini si và direttamente in mobilità, poi per detta di qualcuno si vedrà di trattare.
Che gioco stano facendo i sindacati, dato che proprio nell'ultima assemblea sembrava cosa fatta per quanto concerne l'ultimo incontro al Ministero ed ora a distanza di qualche giorno non si è saputo più nulla.
E gli operai chi li pensa, forse i Sindacati non sanno che comunque Due anni in più di cassa integrazione a noi sono molto utili.
giovedì 29 ottobre 2009
Il tempo passa............
Il fatidico 13 Novembre è ormai alle porte e nulla sembra essere cambiato dall'ultimo incontro tenutosi a Roma.
Anzi no qualcosa è cambiato, leggete un pò di seguito cosa stanno facendo i sindacati invece di pensare alla nostra vertenza in maniera seria:
È botta e risposta tra Fim Cisl e Fiom Cgil sulla vertenza della Lasme 2 di San Nicola di Melfi, dopo la lettera inviata dalla Fiom stessa al Ministero dello Sviluppo economico e all'azienda Pellegri per la convocazione di un nuovo incontro sulla questione che tiene con il fiato sospeso 174 operai dall’agosto scorso.
"La scelta della Fiom regionale e nazionale di sfilarsi dal fronte unitario sulla vertenza Lasme rappresenta un ulteriore colpo inferto all'unità sindacale e denuncia una deriva propagandistica che rischia di nuocere prima di tutto all'interesse dei 174 lavoratori coinvolti". Questa la posizione espressa dal segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga.
"Ancora una volta il protagonismo barricadero della Fiom – continua Zenga - sta prevalendo sul senso di responsabilità e sulla necessità di tenere unito il fronte dei lavoratori dinanzi alle difficoltà che sta incontrando la trattativa per il rilancio della Lasme. La scelta di abbandonare l'azione unitaria per giocare una partita solitaria, nella speranza di ottenere un futuro dividendo politico, è un atto che merita da parte nostra la più ferma condanna. Mi auguro che quest'azione unilaterale non voglia presagire un'insensata escalation di protagonismo sterile. I lavoratori hanno bisogno della nostra fermezza e della nostra unità – conclude Zenga - non di trovate propagandistiche che somigliano tanto ad un antipasto di campagna elettorale da parte di chi sta progressivamente perdendo la cognizione del confine tra politica e sindacato".
La replica della Fiom Cgil non si fa attendere. “La posizione di Zenga sulla vertenza Lasme 2 sembra uscita da un film di fantascienza. Le relazioni unitarie tra le organizzazione sindacali sono state cancellate dalla Fim e dalla Uilm prima con la disdetta unilaterale a giugno 2009 del Ccnl in vigore fino a dicembre 2011 (votato dai lavoratori nel febbraio 2008) e poi con l’accordo separato sul Ccnl dei metalmeccanici firmato il 15 ottobre a Roma, senza dare la possibilità ai lavoratori di poter decidere con il referendum”.
E ancora. La Fiom Cgil nazionale ricorda di avere chiesto “per iscritto, alla Fim e alla Uilm di tenere il referendum a scrutinio segreto tra tutti i lavoratori con l’impegno di adeguarsi all’esito del voto e alla volontà dei lavoratori. Non avendo avuto alcun riscontro alla nostra richiesta – continua il sindacato - riteniamo doveroso da parte nostra non dover concordare nulla con chi affossa la democrazia sindacale sui luoghi di lavoro, ma al contrario di restare dalla parte dei lavoratori in difesa dei diritti della democrazia e della libertà”.
Quanto alla vertenza Lasme di Melfi è stato possibile fare dei passi in avanti grazie alla democrazia sindacale, per cui in ogni passaggio della vertenza è stato il voto dei lavoratori a decidere e “questa – conclude la Fiom Cgil - è la cosa che noi ci sentiamo di difendere fino in fondo per trovare una risposta positiva a tutti i lavoratori ".
Il documento tratto dal sito Melfilive, lascia ben sperare sul nostro futuro e sul futuro di tutti coloro i quali hanno creduto seriamente in questa lotta.
Ci aspettiamo delle azioni concrete dai sindacati e non battibbhecchi che non sono utili a nessuno tantomeno a chi ha perso il posto di lavoro.
Anzi no qualcosa è cambiato, leggete un pò di seguito cosa stanno facendo i sindacati invece di pensare alla nostra vertenza in maniera seria:
È botta e risposta tra Fim Cisl e Fiom Cgil sulla vertenza della Lasme 2 di San Nicola di Melfi, dopo la lettera inviata dalla Fiom stessa al Ministero dello Sviluppo economico e all'azienda Pellegri per la convocazione di un nuovo incontro sulla questione che tiene con il fiato sospeso 174 operai dall’agosto scorso.
"La scelta della Fiom regionale e nazionale di sfilarsi dal fronte unitario sulla vertenza Lasme rappresenta un ulteriore colpo inferto all'unità sindacale e denuncia una deriva propagandistica che rischia di nuocere prima di tutto all'interesse dei 174 lavoratori coinvolti". Questa la posizione espressa dal segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga.
"Ancora una volta il protagonismo barricadero della Fiom – continua Zenga - sta prevalendo sul senso di responsabilità e sulla necessità di tenere unito il fronte dei lavoratori dinanzi alle difficoltà che sta incontrando la trattativa per il rilancio della Lasme. La scelta di abbandonare l'azione unitaria per giocare una partita solitaria, nella speranza di ottenere un futuro dividendo politico, è un atto che merita da parte nostra la più ferma condanna. Mi auguro che quest'azione unilaterale non voglia presagire un'insensata escalation di protagonismo sterile. I lavoratori hanno bisogno della nostra fermezza e della nostra unità – conclude Zenga - non di trovate propagandistiche che somigliano tanto ad un antipasto di campagna elettorale da parte di chi sta progressivamente perdendo la cognizione del confine tra politica e sindacato".
La replica della Fiom Cgil non si fa attendere. “La posizione di Zenga sulla vertenza Lasme 2 sembra uscita da un film di fantascienza. Le relazioni unitarie tra le organizzazione sindacali sono state cancellate dalla Fim e dalla Uilm prima con la disdetta unilaterale a giugno 2009 del Ccnl in vigore fino a dicembre 2011 (votato dai lavoratori nel febbraio 2008) e poi con l’accordo separato sul Ccnl dei metalmeccanici firmato il 15 ottobre a Roma, senza dare la possibilità ai lavoratori di poter decidere con il referendum”.
E ancora. La Fiom Cgil nazionale ricorda di avere chiesto “per iscritto, alla Fim e alla Uilm di tenere il referendum a scrutinio segreto tra tutti i lavoratori con l’impegno di adeguarsi all’esito del voto e alla volontà dei lavoratori. Non avendo avuto alcun riscontro alla nostra richiesta – continua il sindacato - riteniamo doveroso da parte nostra non dover concordare nulla con chi affossa la democrazia sindacale sui luoghi di lavoro, ma al contrario di restare dalla parte dei lavoratori in difesa dei diritti della democrazia e della libertà”.
Quanto alla vertenza Lasme di Melfi è stato possibile fare dei passi in avanti grazie alla democrazia sindacale, per cui in ogni passaggio della vertenza è stato il voto dei lavoratori a decidere e “questa – conclude la Fiom Cgil - è la cosa che noi ci sentiamo di difendere fino in fondo per trovare una risposta positiva a tutti i lavoratori ".
Il documento tratto dal sito Melfilive, lascia ben sperare sul nostro futuro e sul futuro di tutti coloro i quali hanno creduto seriamente in questa lotta.
Ci aspettiamo delle azioni concrete dai sindacati e non battibbhecchi che non sono utili a nessuno tantomeno a chi ha perso il posto di lavoro.
mercoledì 14 ottobre 2009
Non è ancora finita
"E' necessario continuare il negoziato per il miglioramento della proposta ministeriale, al fine di una omogeneita' di trattamento per tutti i 174 lavoratori e lavoratrici della Lasme 2". Questo l'esito dell'assemblea degli operai della Lasme, azienda dell'indotto Fiat di Melfi (Potenza), convocata questa mattina dai sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil e dalle sigle di categoria Fim-Fiom-Uilm. Nel documento, approvato dall'assemblea, si chiede in particolare di adottare la cassa integrazione straordinaria per crisi con relativa rotazione tra i 174 lavoratori, un piano di reindustrializzazione con il coinvolgimento della Fiat e la ripresa della produzione delle commesse Fiat nello stabilimento lucano.
I dipendenti della Lasme chiedono anche l'intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al fine di sensibilizzare il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, a mantenere il tavolo ministeriale aperto per una omogenea e positiva soluzione della vertenza.
I dipendenti della Lasme chiedono anche l'intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al fine di sensibilizzare il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, a mantenere il tavolo ministeriale aperto per una omogenea e positiva soluzione della vertenza.
venerdì 2 ottobre 2009
DA RICORDARE
LUNEDI' ALLE ORE 9 PRESSO IL PRESIDIO CI SARA' ASSEMBLEA PER DECIDERE ASSIEME SELA PROPOSTA FATTA VA BENE A TUTTI I LAVORATORI LASME.
SI PREGA DI ESSERCI TUTTI.
MARTEDI' 6 OTTOBRE SI VA' NUOVAMENTE A ROMA, CHE VOLESSE PARTECIPARE E' PREGATO DI DARE ADESIONE IL PRIMA POSSIBILE.
SI PREGA DI ESSERCI TUTTI.
MARTEDI' 6 OTTOBRE SI VA' NUOVAMENTE A ROMA, CHE VOLESSE PARTECIPARE E' PREGATO DI DARE ADESIONE IL PRIMA POSSIBILE.
Nuovo passo in avanti?
Dopo l'incontro avvenuto Mercoledì scorso a Roma, sembrerebbe, almeno per quanto dicono i sindacati, essersi fatto un nuovo passo in avanti in merito a questa difficile quanto inspiegabile vertenza.
Infatti sembra che l'azienda, nella persona di Bertocchi, è favorevole alla proposta fatta dal Ministero, ossia innanzitutto accettare la Cassa Integrazione per eventi improvvisi ed imprevisti, quindi far ritornare la produzione nell'attuale stabilimento di Melfi moduli e alzacristalli, e lavorare a rotazione.
Nell'arco dell'anno di cassa integrazione, secondo quanto emerso, tutti i 174 lavoratori ritorneranno definitivamente alle loro postazioni.
Un dato di fatto però è che la Regione Basilicata dovrà intervenire sul campo economico.
Si è parlato anche della reindustrializzazione di una parte dello stabilimento, quale?
Se ritornerà la produzione dei carrier assieme a quella degli alzacristalli qual'è quella parte di stabilimento che non sarà più utile?
Comunque la proposta del ministero appoggiata da tutti i sindacati ora è al vaglio della proprietà Lames.
Infatti sembra che l'azienda, nella persona di Bertocchi, è favorevole alla proposta fatta dal Ministero, ossia innanzitutto accettare la Cassa Integrazione per eventi improvvisi ed imprevisti, quindi far ritornare la produzione nell'attuale stabilimento di Melfi moduli e alzacristalli, e lavorare a rotazione.
Nell'arco dell'anno di cassa integrazione, secondo quanto emerso, tutti i 174 lavoratori ritorneranno definitivamente alle loro postazioni.
Un dato di fatto però è che la Regione Basilicata dovrà intervenire sul campo economico.
Si è parlato anche della reindustrializzazione di una parte dello stabilimento, quale?
Se ritornerà la produzione dei carrier assieme a quella degli alzacristalli qual'è quella parte di stabilimento che non sarà più utile?
Comunque la proposta del ministero appoggiata da tutti i sindacati ora è al vaglio della proprietà Lames.
domenica 27 settembre 2009
Proposta INDECENTE
Ancora un nulla di fatto, questo è quanto è emerso dall'incontro avvenuto Mercoledì scorso presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Il piano industriale che la Lames ha presentato è stato una vera e propria presa in giro, tant'è che il piano presentato prevede il reimpiego di 35 unità, per la produzione dei soli carrier, da dislocare presso un altro capannone nella zona industriale di San Nicola di Melfi, e forse, come dice il Ministero di qualche altra decina di lavoratori se la Lames o chi per lei decidesse di suo buon cuore di produrre gli alzacristalli della grande punto, si perchè i sig.Pellegri indendono vendere l' attuale stabilimento per intascare un pò di soldi, lo vendono a soli 12 milioni di euro.
Ma con quali soldi è stato costruito questo capannone, ve lo siete mai chiesto?
Bè la risposta è semplice, con i soldi della regione Basilicata, ora il fantomato imprenditore è libero di venderlo e fare così un pò di soldi, FACILE FARE L'IMPRENDITORE COSI'.
Si è previsto, sempre presso il Ministero, anche un piano di reindustrializzazione, che racchiuso in parole povere, dovrebbe venire, forse come una manna dal cielo, un altro imprenditore, che sovvenzionato nuovamente dalla regione Basilicata, dovrebbe acquistare nuovamente il capannone, ( COSi' LA REGIONE QUEL CAPANNONE E COME SE LO COSTRUISSE DUE VOLTE ) ed assumere il 50 % degli operai che rimarrebbero a casa, fino ad un ipotetico riassorbimento totale.
Ora le domande sono:
Il piano industriale che la Lames ha presentato è stato una vera e propria presa in giro, tant'è che il piano presentato prevede il reimpiego di 35 unità, per la produzione dei soli carrier, da dislocare presso un altro capannone nella zona industriale di San Nicola di Melfi, e forse, come dice il Ministero di qualche altra decina di lavoratori se la Lames o chi per lei decidesse di suo buon cuore di produrre gli alzacristalli della grande punto, si perchè i sig.Pellegri indendono vendere l' attuale stabilimento per intascare un pò di soldi, lo vendono a soli 12 milioni di euro.
Ma con quali soldi è stato costruito questo capannone, ve lo siete mai chiesto?
Bè la risposta è semplice, con i soldi della regione Basilicata, ora il fantomato imprenditore è libero di venderlo e fare così un pò di soldi, FACILE FARE L'IMPRENDITORE COSI'.
Si è previsto, sempre presso il Ministero, anche un piano di reindustrializzazione, che racchiuso in parole povere, dovrebbe venire, forse come una manna dal cielo, un altro imprenditore, che sovvenzionato nuovamente dalla regione Basilicata, dovrebbe acquistare nuovamente il capannone, ( COSi' LA REGIONE QUEL CAPANNONE E COME SE LO COSTRUISSE DUE VOLTE ) ed assumere il 50 % degli operai che rimarrebbero a casa, fino ad un ipotetico riassorbimento totale.
Ora le domande sono:
- Per quanto tempo la FIAT utilizzerà i carrier, forse fino ad esaurimento degli attuali modelli, e se così fosse i 35 operai che i Pellegri intendono riassorbire cosa faranno, resteranno nuovamente senza lavoro?
- Forse l'attuale proposta è dettatta dal fatto che attualmente non sono in grado di produrre i carrier?
- Chi è quell'imprenditore che viene ad investire nella nostra area industriale, e putacaso avrebbe bisogno di circa 70 operai?
ALLORA NOI DICIAMO BASTA A QUESTE PRESE PER I FONDELLI, RESPINGIAMO VIVAMETE QUESTA PROPOSTA SE COSI' SI PUO' DEFINIRE.
Il ministero e la Regione Basilicata hanno l'obbligo di schierarsi dalla nostra parte e non solo dalla parte dei fandomatici imprenditori.
Vogliamo la garanzia del lavoro e non molleremo fino a quando essa non ci varrà data, la nostra lotta continua e saremo nuovamente a Roma a gridarlo a gran voce il giorno 30 Settembre.
Inoltre una manifestazione sarà organizzata domani Lunedì 28 Settembre davanti i cancelli della SATA di Melfi.
lunedì 21 settembre 2009
Sensibilizzare l'opinione pubblica
Nella giornata di ieri 20 Sett. è stato effettuato un piccolo presidio presso la Villa Comunale della Città di Melfi al fine di sensibilizzare la cittadinanza al problema che oggi attanaglia la Lasme ma che domani potrebbe interessare l'intero comprensorio di San Nicola di Melfi.
Uno degli slogan che ha caratterizzato la giornata, utile anche alla raccolta fondi, cita:
" LE LOTTE CHE SI PERDONO SONO QUELLE CHE NON SI FANNO"
La dice lunga sul proseguio della nostra battaglia che terminerà solamente quando avremo raggiunto il nostro obbiettivo:
LA RIAPERTURA DELLA LASME ED IL REINTEGRO AL LAVORO DI TUTTI I 174 LAVORATORI.
Ricordiamo nuovamente che domani alle ore 13:00 saremo davanti i cancelli della SATA per la distribuzione di volantini per ricordare a tutti che gli operai della LASME non mollano.
Uno degli slogan che ha caratterizzato la giornata, utile anche alla raccolta fondi, cita:
" LE LOTTE CHE SI PERDONO SONO QUELLE CHE NON SI FANNO"
La dice lunga sul proseguio della nostra battaglia che terminerà solamente quando avremo raggiunto il nostro obbiettivo:
LA RIAPERTURA DELLA LASME ED IL REINTEGRO AL LAVORO DI TUTTI I 174 LAVORATORI.
Ricordiamo nuovamente che domani alle ore 13:00 saremo davanti i cancelli della SATA per la distribuzione di volantini per ricordare a tutti che gli operai della LASME non mollano.
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